Il bouquet della sposa: tradizioni e significato
Un nuovo mese è arrivato e, con lui, anche il nostro appuntamento mensile con usanze e tradizioni legate al giorno più bello.
Stavolta si parla di fiori, fiori speciali, quelli che faranno parte del bouquet della sposa.
Il boquet rappresenta, per tradizione, l’ultimo omaggio che lo sposo offre alla futura sposa la mattina stessa delle nozze, allo scopo di “suggellare” la chiusura del periodo di fidanzamento e aprire le porte a una nuova vita insieme. Nonostante allo sposo non sia concesso vedere l’abito della sposa prima della funzione, è necessario conoscerne in anticipo qualche piccolo dettaglio in quanto il bouquet deve armonizzarsi con l’abito.
E’ utile, ad esempio, conoscerne il colore: se totalmente bianco, si potrà scegliere un bouquet candido evitando, tuttavia, di mescolare fiori bianco-gialli con fiori bianco-azzurri. Se invece l’abito è in toni pastello, i fiori potranno essere in tinta oppure nelle stesse sfumature, cercando magari, di inserire qualche fiore dai toni più scuri per creare un effetto di maggior volume. Anche per la forma del bouquet, come per lo stile ed il colore dei fiori prescelti, molto dipenderà dal fisico e dall’abito della sposa e, a questo proposito, esistono alcune regole che vanno tenute presenti:
Il bouquet rotondo e compatto:
Composto da piccoli fiori, si abbina molto bene ad un abito corto e informale; è quello considerato “universale” poiché è adatto a tutte le stature e figure.
ll bouquet aperto e voluminoso:
E’ perfetto per un modello di vestito che non superi la caviglia e richiede una sposa oltre che snella anche abbastanza alta, dal momento che questo tipo di mazzo andrebbe tenuto un po’ sotto il livello della vita, qualora coprisse un elemento decorativo dell’abito, potrebbe anche sostituirsi con un solo fiore stretto da nastri, da posarsi sul braccio come, ad esempio, una calla oppure una semplice rosa vellutata.
Il bouquet a cascata:
E’ composto da fiori a grappolo ed è riservato ad un abito con strascico, decisamente “importante” ed è indicato soprattutto per una sposa alta e robusta, e quindi sconsigliato ad una sposa piccola di statura, perché corre il rischio di offuscarne la figura se molto voluminoso.
Il bouquet a fascio:
Composto, per esempio, da un mazzo di rose o di tulipani dal gambo lungo, è indicato per i tailleur; va appoggiato al braccio e portato con disinvoltura da una sposa possibilmente slanciata dal piglio sicuro e dal portamento elegante.
E come non parlare del famoso e sempreverde lancio del bouquet?
Sempre secondo la tradizione avviene all’uscita della chiesa, ma sempre più frequentemente oggi accade che venga lanciato alla fine del ricevimento: la tradizione dice che la ragazza che riuscirà ad afferrarlo sarà la prima a sposarsi o per meglio dire la prima che riceverà una proposta di matrimonio. Questo perché i fiori usati in antichità erano esclusivamente fiori d’arancio, che oltre a significare abbondanza, felicità e prosperità, significavano anche una richiesta di matrimonio.
Ci sono delle alternative al lancio del bouquet, la sposa può regalarlo ad una donna che le sta particolarmente a cuore, sua sorella o la sua migliore amica oppure dividerlo in tanti mazzettini da donare a tutte le invitate non ancora sposate. Le più feticiste decidono di conservare il bouquet come ricordo, facendolo essiccare. Pratica da sconsigliare alle spose superstiziose, dal momento che anticamente si riteneva che per essere di buon auspicio, il bouquet dovesse passare per tre diverse mani: non a caso lo sposo lo dona alla sposa che a sua volta lo deve donare ad una fanciulla non ancora sposata (da lì nasce la tradizione del lancio del bouquet della sposa).